Descrizione
Il giovane principe di Danimarca, ad un certo punto della fosca vicenda narrata da Shakespeare, decide di smuovere le acque troppo palustri della menzogna riportando alla luce eventi delittuosi per lui traumatici ricreandoli a corte su di un palcoscenico grazie ad un gruppo di attori girovaghi abilmente istruiti e diretti. Ecco così che nasce forse un primo storico evento di psico-dramma che grazie alla messa in scena dichiarata porterà i risultati da lui voluti alla realtà oggettiva stravolgendo così le sorti ed il destino del regno stesso. E’ da qui che il regista Stefano Naldi parte per costruire la sua versione-visione del celebre dramma. Come un cosmico buco nero, lo spazio scenico della finzione nella finzione si dilata ed ingoia l’intera vicenda, che diviene così una clamorosa messa in scena talmente simile alla realtà da confondersi con la stessa, fino ad annullare il tutto nel gioco creativo dell’autore stesso, che per Naldi, naturalmente, non è Shakespeare ma Amleto, drammaturgo e regista del suo personale “ Essere o non essere “. Per fare questo porta in scena attori che “ fanno gli attori “ sia nella vita vera che in quella riflessa del palco, selezionati con astuzia non solo in base a bravura ed esperienza, ma a forti similitudini con i ruoli chiamati a ricoprire. Il gioco infantile del “ facciamo finta che…” prende il via quindi in questa produzione Teatro delle Forchette, divenendo un girotondo di grandi casse piene di tutto, teli che diventano abiti, pupazzi giganteschi e via di seguito, in un gioco talmente coinvolgente per il pubblico da riuscire a risvegliare il bambino che fu in ogni spettatore adulto ed il bambino effettivo per età che, cosa rara di questi tempi, viene portato ad assistere ad un evento teatrale per adulti rimanendone entusiasta.
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